Storia

La storia di San Giorgio

Le terre di San Giorgio sono da tempo immemorabile sottoposte ad attività agricole, testimoniate da tracce di insediamenti preistorici, successivamente abitate da popolazioni di area nord-marchigiana quali i Pelasgi, Siculi, Liburni, Umbri e i Galli Senoni, da cui il nome di “Ager Gallicus” con cui i romani denomineranno il territorio compreso tra Rimini e l’odierna Senigallia. Il declino dell’Impero Romano porterà anche su queste terre popoli quali Goti, Bizantini, Longobardi, Franchi e Bulgari; il nome stesso del Castello di San Giorgio, ripreso dall’omonima chiesa, e il Sant’Apollinare della chiesa del Castello di Poggio, rivelano nella dedicazione a santi orientali evidenti tracce del dominio bizantino in epoca alto medievale. Il primo documento scritto risale al 777 ed è una bolla papale che nomina il Castello (centro abitato racchiuso da mura) di Poggio.

Un altro documento è dell’anno 875 che cita sia il castello del Poggio che quello di San Giorgio. I due piccoli castelli, abitati da poche famiglie povere addette tutte ai lavori della campagna”, pur autonomi, passeranno attraverso le alterne vicende della storia subendo spesso le conseguenze di fatti e decisioni prese altrove. Questi castelli infatti, mentre in alcuni periodi erano amministrati direttamente dal Governatore Pontificio, poichè appartenenti ai territori dello Stato della Chiesa, in altri dipendevano dalla vicina città di Fano, come privilegio concesso a qualche signore locale.

Nel Trecento subiscono le conseguenze delle lotte tra Guelfi e Ghibellini; nel Quattrocento sono coinvolti nelle sanguinose lotte tra i Malatesta (signori di Fano) e i Montefeltro (duchi di Urbino) e all’inizio del Cinquecento tra i Della Rovere e i De’ Medici. In quest’ultima occasione (1516-17) vennero date alle fiamme gli archivi di tutti i luoghi dello Stato di Urbino. Nè migliore sorte fu riservata ai documenti in altre due occasioni: alla fine del Settecento, sotto il dominio della Repubblica imposta dalle truppe napoleoniche, e nel 1955, quando, per scempiaggine, l’archivio storico del Comune venne mandato al macero. Con la fine del ducato di Urbino (1631), anche i due castelli tornarono sotto il diretto governo pontificio.

Nel 1797, sotto l’amministrazione napoleonica, il castello del Poggio perderà la propria autonomia; verrà infatti unificato in un solo Comune con il Castello di San Giorgio, riducendosi sempre più ad un modestissimo centro quasi spopolato e semisolato: l’antica strada maestra che correva ad ovest dei due castelli, collegandoli, è ora pressochè scomparsa sostituita dalla strada provinciale orcianese costruita nei primi anni dell’Unità d’Italia, lungo la quale il borgo di San Giorgio ha avuto la sua espansione.