Arte e Cultura

VITA E ARTE NEI CASTELLI DEL METAURO DI TERRE ROVERESCHE

 

Alla scoperta di un territorio attraverso i suoi musei. Chi percorra la bassa valle del Metauro è costantemente accompagnato nel suo viaggio da un susseguirsi di piccoli centri abitati posti alla sommità delle dolci colline che dominano la valle: Montemaggiore, S. Giorgio, Piagge, Orciano, Mondavio, Barchi, Sant’Ippolito, Sorbolongo, Reforzate, da un lato, Saltara, Serrungarina, Montefelcino, Montemontanaro dall’altro. Sono centri nati dal dissolversi dell’organizzazione romana del territorio: in periodi lontani e difficili impararono a vivere di una vita autonoma; il palazzo pubblico, la chiesa del santo patrono, le piazze per le assemblee e i mercati, le torri e i fortilizi costituirono a lungo i punti nodali di una vita scandita dal lavoro dei contadini, dalle molteplici attività degli artigiani, dal periodico incontro con i mercanti venuti da altri luoghi. Questi centri conservano ancora, sotto una veste moderna, un sapore antico, un fascino discreto, un’atmosfera particolare.

Chi voglia sperimentare quell’atmosfera non deve far altre che abbandonare la veloce via della valle, risalire la strada delle colline, inoltrarsi nelle piccole vie dei borghi chiusi ancora fra calde mura di di cotto rossastro: potrà fare incontri inaspettati: il corteo variegato delle piccole case affacciate sui vicoli, una chiesa col dipinto di un autore famoso, il nome di una stradina evocatore di consuetudini scomparse, una torre pronta a difendere un’antica autonomia. E poi molti musei in cui gli abitanti del luogo hanno voluto raccogliere e conservare le memorie del loro passato. Musei di varia dimensione e natura: chi vorrà visitarli si troverà inavvertitamente a disporre delle tessere variegate utili a ricomporre il complesso mosaico che per secoli ha caratterizzato la vita degli antichi castelli del Metauro.

Gli itinerari di cui parliamo sono: – Tracce di piccola e grande storia – I luoghi dell’arte – Sulle tracce degli artigiani e dei contadini metaurensi.

Gli artigiani e i contadini metaurensi

 

Chi voglia andare alla scoperta della cultura materiale caratteristica di questo territorio ha a disposizione una serie di raccolte che propongono da diverse angolature aspetti della vita e dell’attività che per secoli si è svolta nei casolari di campagna, nelle vie e nelle botteghe dei castelli. Museo Orci e Orciai. A S.Giorgio, nella Casa della Mina può capitare di vedersi mescere un buon vino locale in un’osteria con annessa cantina con tutti gli arnesi di un tempo; Orciano documenta un’attività particolare, quella dei cordai che qui ebbero una lunga tradizione, Barchi propone invece la produzione di terrecotte e di orci di Vergineto, San Bartolo e Villa del Monte, con una curiosa appendice sull’attività di una banda di briganti.

A Sant’Ippolito si entra in un mondo particolare, quello degli scalpellini e dei marmisti che qui ebbero una lunga e gloriosa tradizione, sperimentata nella decorazione del Palazzo Ducale di Urbino e in mille altri luoghi pubblici e privati; il paese stesso è oggi un museo all’aperto da percorrere via per via. Documenti più specifici della vita dei contadini sono quelli della raccolta “Sulle tracce dei nostri padri” nel Monastero di Montebello (Isola del Piano) e gli oggetti esposti nel museo della civiltà contadina di Castelgagliardo. Sullo stesso versante collinare Montefelcino evoca, attraverso immagini in ferro battuto disposte lungo le mura del castello, gli antichi mestieri del luogo. La piacevole passeggiata sotto le antiche mura può concludersi all’interno del Palazzo del Feudatario dove sono collocati (sistemazione provvisoria) alcuni originali oggetti relativi ad antichi mestieri.

* Tratto da Musei in Rete – Valle del Metauro www.vallediculture.it