La vecchia fornace di Orciano

22 Aprile, 2021    10:48    Categoria: , ,

La Fornace di Orciano nasce nei primi del 1900 ad opera di 2 fratelli originari di Corinaldo (AN) : Gasparini Giovanni e Gasparini Mariano. 
I due fratelli costituirono attorno all’anno 1890 una società di fatto dove confluì il sig. Bracci, padre di Piero Bracci di Orciano che in seguito si ritira, la società si chiamava “Flli. Gasparini” in quel periodo non esistevano macchine e tutto veniva prodotto a mano: mattoni pieni, pianelle e coppi.

Quando si associarono alla fornace di San Michele, il nome divenne  (s.n.c.) Pierfederici – Gasparini – Maughelli attorno all’a anno 1900. Da quel momento la società vide un continuo e costante sviluppo economico e tecnologico sino a costruire un nuovo forno a “hoffman“ continuamente alimentato a carbone e macchinari per impastare l’argilla, e la filiera per realizzare i pezzi.

Durante la guerra del 1942 i tedeschi demolirono la ciminiera e minarono parte del fabbricato, ricostruiti subito dopo per far fronte alle tante richieste di materiale di quanti avevano la casa distrutta dalle bombe.
Furono anni buoni per la società tanto che la stessa decise di costruire un nuovo formo più grande realizzato negli anni 1950-1955.

Gli operai aumentarono fino a raggiungere quota 100 provenienti da Orciano, Mondavio, Barchi e San Giorgio. In quegli anni entrambi i forni funzionarono a pieno ritmo per far fronte alle richieste provenienti da Ancona a Rimini, nel frattempo i soci, da 4 che erano divennero 35 a causa delle successioni ereditarie.

Per dare lavoro a tutti si costruirono altre due fornaci, una a Montelabbate dei F.lli Gasparini e una più grande a Tavullia dei soci Pierfederici – Maughelli.

Il gran numero di soci in una società in nome collettivo a responsabilità illimitata ha generato un conflitto di interessi, sicché nel momento di crisi del settore negli anni 1985 -1987, con un primo bilancio in passivo dopo oltre 80 anni i soci decisero di cessare l’attività e mettere in vendita gli immobili.

Fonte: Federico Storoni Facebook